Cambio al vertice della Banca centrale austriaca che potrebbe avere ripercussioni più ampie. Il partito liberal-nazionalista, Fpoe, gli eredi di Joerg Haider, nomineranno un loro uomo a capo della banca centrale austriaca che partecipa di diritto alle riunioni della Bce a Francoforte. L’Austria è infatti pronta a nominare Robert Holzmann, un economista proposto dal partito nazionalista della libertà di Heinz-Christian Strache, a guidare la banca centrale del paese alpino e contribuire a stabilire la politica monetaria dell’area dell’euro da settembre.
Holzmann, che compirà 70 anni a febbraio, succederà, secondo un portavoce del governo di coalizione tra nazionalisti e popolari, al socialdemocratico Ewald Nowotny, personaggio molto stimato e di grande carisma. Il governo nominerà Holzmann in una riunione di gabinetto mercoledì, e il presidente Alexander Van der Bellen dovrà controfirmare la designazione.
Volti nuovi a Francoforte
Holzmann sarà uno dei tanti volti nuovi del Consiglio direttivo della Banca centrale europea quest’anno. Lo sloveno Bostjan Vasle e il belga Pierre Wunsch sono entrati a far parte del gruppo a gennaio, e il ministro delle finanze slovacco Peter Kazimir inizierà come governatore pochi mesi dopo. Con Philip Lane che probabilmente si trasferirà a Francoforte come nuovo economista capo della Bce a giugno, ci sarà posto per un nuovo funzionario irlandese. Il mandato di Ardo Hansson in Estonia scade lo stesso mese, prima che il presidente Mario Draghi e il membro del Comitato esecutivo Benoit Coeure finiscano i loro termini verso la fine dell’anno.
I legami di Holzmann con il Partito delle Libertà risalgono agli anni ’70, quando era un giovane ricercatore all’Università di Vienna e divenne amico del defunto leader del partito Joerg Haider, morto in un misterioso incidente d’auto in Carinzia. Holzmann ha lavorato come assistente di Van der Bellen, un ex professore di economia di centro sinistra.
Economista del mercato del lavoro
Holzmann ha insegnato economia presso le università di Graz e Vienna, e ha lavorato presso l’Ocse, il Fmi e la Banca mondiale, soprattutto per quanto riguarda i mercati del lavoro, le pensioni e i sistemi di sicurezza sociale. La sua attività accademica si è concentrata su quelle questioni, non sulla politica monetaria. Holzmann non ha commentato temi di economia da quando il suo nome è stato fatto per la prima volta in agosto ma – secondo il leader del Partito della libertà Heinz-Christian Strache – è stato coinvolto in discussioni sulla rimozione della vigilanza bancaria dai poteri della banca centrale. Il sistema bancario austriaco è un settore strategico del piccolo paese alpino. Nel recente passato l’Austria ha dovuto fronteggiare alcune crisi a bancarie tra cui dell’Hypo group Alpe Adria della Carinzia dell’ex governatore Haider, il cui salvataggio pubblico è costato alle casse dell’erario 7 miliardi di euro. L’avvicendamento ai vertici della banca centrale austriaca arriva tra le crescenti preoccupazioni sull’indipendenza della banca centrale nelle economie occidentali, mentre i partiti anti-establishment, che malsopportano questa indipendenza, guadagnano influenza nei vari stati in vista di importanti elezioni europee di maggio per il rinnovo del Parlamento europeo.