Perché la Germania della declinante Angela Merkel, sebbene l’economia sia in frenata e nel quarto trimestre la crescita sia stata pari a zero salvandosi per un soffio dalla recessione tecnica, è comunque fiduciosa? Perché ha messo fieno in cascina cioè ha messo a segno un surplus di bilancio di 58 miliardi di euro nel 2018, il maggiore dai tempi dell’unificazione con l’ex DDR ed equivalente all’1,7% del Pil. Una cifra enorme.
Le entrate pubbliche sono aumentate del 4,7%, sorpassando del 3,2% l’aumento nelle spese. L’ultimo defici pubblico risale al 2013 e poi la dottrina Schauble, l’ex ministro delle Finanze, dello zero deficit pubblico ha preso il volo. Dal 2014 si sono inanellati solo surplus di bilancio in nero sempre maggiori creando una divergenza sempre maggiore con gli altri partner alla prese con crisi e deficit in aumento e manovre di austerità imposte che ne peggioravano le finanze e la crescita. L’asso nella manica della Germania in verità è il mercato interno, il maggiore dei paesi dell’eurozona con gli 82,79 milioni di abitanti complessivi.
Cosa farà ora la Grosse Koalition formata da Cdu-Csu e Spd di questo enorme tesoretto pubblico? Si deciderà a seguire i consigli del Fmi che chiede da anni di spendere in investimenti o riduzione delle imposte per rilanciare i consumi? La Cdu-Csu vuole tagliare le imposte soprattutto alle imprese mentre la Spd vuole rilanciare gli investimenti pubblici: dalla soluzione di questa impasse politica tutta interna alla maggioranza di governo dipenderà molto del destino futuro dell’intera eurozona.