Strache, l’ex delfino di Haider, esce allo scoperto e si candida a sindaco di Vienna

Che succede nei palazzi della politica a Vienna alla prese con il Coronavirus e alleata dei falchi del Nord sul fronte degli aiuti ai paesi colpiti dalla pandemia? Ieri è stata una giornata di tensionemper gli standard austriaci. A Vienna è stato evacuato per due ore il palazzo presidenziale per un allarme bomba, che poi fortunatamente si rivelato falso. Verso le 15.00 una mail annunciava la presenza di esplosivo nella Hofburg. Così il presidente Alexander Van der Bellen, candidato dei Verdi e della sinistra, è stato portato in un luogo sicuro, ha informato l’agenzia Apa. Il Ballhausplatz, la piazza sulla quale si affacciano la Hofburg e la Cancelleria, è stata evacuata. Decine di poliziotti hanno isolato la zona. Dopo un controllo con cani anti-esplosivo è rientrato l’allarme, verso le ore 17.

Ma la vera notizia-bomba è un’altra. Secondo il quotidiano Oe 24.at a quasi un anno dallo scandalo che lo costrinse a rinunciare all’incarico di vicecancelliere e al posto ai vertici del Fpoe austriaco Heinz-Christian Strache ha deciso di tornare in campo, candidandosi al posto di primo cittadino di Vienna, la maggiore città del piccolo paese alpino e un centro di potere enorme. “Questo ritorno è certo”, ha annunciato confermando una decisione che girava da tempo. https://www.oe24.at/oesterreich/politik/Comeback-von-HC-Strache-bei-Wien-Wahl-fix/428264474
Un ritorno in politica che avviene dopo la cacciata dal Fpoe e la costituzione di un’altra formazione di estrema destra così come fece ai tempi Jorg Haider, il suo mentore, quando lasciò il Fpoe per contrasti interni e formò un suo personale partito ma senza tornare ai successi precedenti. “Vienna la rossa” è governata ininterrotamente da sindaci socialdemocratici dalla fine del conflitto mondiale e l’attuale sindaco della capitale austriaca, Michael Ludwig, si candida per un altro mandato alle elezioni previsteil’11 ottobre. Strache però ha un piano: cavalcare il malcontento, destinato a rafforzarsi con i postumi economici del Coronavirus. “Presto, tutti in Austria conosceranno qualcuno la cui impresa è diventata insolvente o ha fatto bancarotta”, ha dichiarato l’esponente, un tempo di punta, della galassia sovranista di estrema destra europea.
A interrompere la carriera politica di Strache, nel maggio dello scorso anno, fu un video girato a sua insaputa e poi diffuso dalla stampa tedesca un anno dopo mentre si trovava in una villa dell’isola spagnola di Ibiza con una falsa ereditiera russa, con la quale Strache discusse di possibili futuri accordi che riguardavano appalti nelle infrastrutture e passaggi di proprietà nei media del paese.
Le sue inevitabili dimissioni furono seguite dalla caduta del governo di coalizione tra il suo partito, l’Fpoe e il Partito popolare del giovane cancelliere Sebastian Kurz, 33 anni, che abilmente – come aveva fatto il suo maestro e predecessore, Wolfgang Schuessel 10 anni prima con Joerg Haider dopo averlo logorato in una alleanza al governo -, scaricò l’ingombrante alleato e si rivolse ai Verdi dopo elezioni anticipate che aumentarono i seggi dei popolari. Alcuni simpatizzanti di estrema destra vicini a Strache diedero successivamente vita ad un nuovo gruppo politico, Daoe (Alleanza per l’Austria) una formazione per consentire il reinserimento politico dell’ex segretario dell’Fpoe. Ora l’ex vicecancelliere vuole usare la candidatura a sindaco di Vienna per un ritorno alla grande sulla scena politica austriaca. Una strada in salita. Secondo a un sondaggio riportato dalla Adnkronos e condotto in Austria tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, il sindaco uscente socialdemocratico risultava al 36% dei consensi, Strache con il Daoe, era al 5%.