I due fronti della Merkel: Karlsruhe e Mosca

E’ un discorso molto importante verso una maggiore integrazione europea quello fatto dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al Bundestag di Berlino il 13 maggio. Un discorso di prospettiva che chiarisce anche che la linea politica di dialogo con Mosca di Vladimir Putin prosegue ma senza abbassare la guardia verso la “guerra ibrida” intrapresa da Mosca verso l’Europa. La Merkel in un abile gioco di equilibri ha colto l’occasione di un question time al Bundestag per dipanare due temi molto delicati che si erano aggrovigliati soprattutto dopo la clamorosa sentenza della Corte costituzionale di Karlruhe sul QE della Bce e le crescenti pressioni americane per una riduzione dei legami energetici tedeschi verso la Russia dopo il contestato raddoppio del gasdotto North Stream 2 nel Mar Baltico.

“Il giudizio della Corte va rispettato” ma “il governo tedesco darà il suo contributo per dare una risposta nel senso di un’Europa forte”, ha detto a chiare lettere Angela Merkel al Bundestag rispondendo a una domanda proprio sulla clamorosa sentenza della Corte costituzionale sulla politica monetaria espansiva della Bce. “Vogliamo una moneta comune e forte”, ha sottolineato, in un discorso che ha evocato gli accenti europeisti di Helmut Kohl.

Non solo. La Merkel ha citato l’ex presidente della Commissione europea Jacques Delors e poi ha affermato che serva una maggiore integrazione europea, rispondendo sempre a una domanda nel Bundestag sul giudizio della Corte costituzionale sulla QE dell’Eurotower. “Siamo andati avanti, ma non siamo andati abbastanza avanti”, ha sottolineato. “Serve più integrazione europea”, secondo la cancelliera che guida un governo di Grosse coalizione CDU-CSU-SPD, che ha citato il suo ultimo discorso al parlamento tedesco in cui aveva appunto affermato che “il cambiamento dei Trattati non debba essere un tabù”.

La stoccata a Mosca

Poi la stoccata al presidente russo Vladimir Putin ex agente del KGB nell’ex Germania orientale ai tempi dell’Unione sovietica.  Angela Merkel, al quarto mandato da cancelliere di fila,  ha parlato sempre durante il “question time” del 13 maggio delle accuse rivolte alla Russia circa il proprio coinvolgimento nel cyber-attacco al Bundestag del 2015: si tratta di un procedimento “che mi addolora”, ha detto la cancelliera, spiegando cinque anni dopo di trovare la vicenda “incredibile”. “Io mi impegno tutti i giorni per migliorare il rapporto con la Russia”, ha spiegato ancora la Merkel, ma dall’altra parte ci sono “dure evidenze” circa il coinvolgimento di Mosca. “Prendo molto sul serio queste cose, c’è una strategia della Russia della conduzione di una guerra ibrida”. Berlino sembra dunque rilanciare il progetto europeo e contemporaneamente riallinearsi in senso atlantico con Washington sui rischi di guerra ibrida in Europa portata avanti dalla Russia di Vladimr Putin. Due chiarimenti importanti sia per la Germania sia per tutto il resto dell’Europa in un momento particolarmente delicato.