Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis nel corso di un colloquio telefonico con il Santo padre avvenuto il 14 maggio dove si è parlato fra l’altro degli effetti della pandemia da Covid 19, tutela dei migranti e rispetto dell’ambiente, ha invitato, secondo l’agenzia greca ANA-MPA e quando la situazione della pandemia lo consentirà, Papa Francesco a fare visita in Grecia e nei luoghi storici dove la tradizione celebra l’attività e il passaggio di San Paolo che nei pressi dell’Acropoli, esattamente all’Aeropago, tenne un famoso discorso agli ateniesi sul “dio ignoto”.
Intanto l’Acropoli riaprirà ai turisti il 18 maggio come pure le lezioni scolastiche: un inizio di ripresa per la Grecia che arriva dopo le stime negatave per l’economia greca: ai primi accenni di ripresa dopo gli anni dell’austerità e della Troika, dei tagli lineari alla spesa pubblica, sanità e previdenza e di una disoccupazione che era arrivata a superare il 27%, sul Pil del Paese, il Covid-19 si è abbattuto come un cigno nero. Stando alle stime dell’outlook di primavera della Commissione Ue, lo “shock da pandemia” farà crollare il Pil greco del 9,7%, la peggiore dell’eurozona. Il paradosso è che il virus ha lasciato la Grecia quasi indenne: attualmente si calcolano in tutto 2.663 casi di contagi e 147 vittime grazie a una tempetiva azione di lockdown simile nelle modalità a quella attuata dal governo italiano.
E pensare che doveva essere un buon anno, il 2020. “Spezziamo il circuito diabolico e trasformiamo questo Paese in una storia di successo”, aveva detto nel suo discorso di capodanno il premier greco Kyriakos Mitsotakis, promettendo “crescita per tutti”, grazie ad una previsione di crescita del Pil pari al 2,8%. Ma poi è arrivata la pandemia: la decisione di chiudere negozi, ristoranti e scuole è arrivata in anticipo rispetto ad altri Paesi d’Europa. E soprattutto è stato il turismo a bloccarsi. Motore di crescita negli ultimi anni, il turismo rappresenta quasi il 20% del Pil greco, nonché un posto di lavoro su cinque.