Grecia, Mitsotakis fa un rimpasto ma per Syriza tira aria di elezioni anticipate

Dopo il secondo rimpasto di governo tira aria di elezioni anticipate in Grecia che quest’anno festeggerà i 200 anni dal giorno della rivolta del 1821 contro l’impero ottomano, celebrazioni che non mancheranno di far salire la tensione con l’espansionista Erdogan.

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha operato un mini rimpasto del suo governo lunedì 4 gennaio nel tentativo di dare una scossa al suo esecutivo conservatore in difficoltà a fronteggiare adeguatamente gli effetti della seconda ondata di Covid 19. Un rimpasto che però ha lasciato i ministri chiave in carica per segnalare la continuità della politica per l’economia e gli Affari esteri.

Mitsotakis, in particolare, ha offerto una promozione al ministro dell’Agricoltura Makis Voridis, un ex membro dell’estrema destra, che è diventato ministro degli Interni, un posto strategico. Makis Voridis aveva fondato nel 1994 un partito di estrema destra chiamato “il partito del Fronte ellenico” il cui slogan era “cartellino rosso per i migranti illegali”, prima di entrare a far parte di un altro piccolo partito nazionalista, il “Laos” nel 2005. Un chiaro segnale di linea sempre più dura sul tema scottante dei migranti.

Christos Tarantilis, un professore dell’Università di Atene, è stato nominato portavoce del governo di centro-destra per contribuire a migliorarne l’immagine appannata dopo la seconda ondata di Covid 19.

Oltre a questi cambiamenti, c’è l’ingresso della dinamica e abile dialettica Sofia Voultepsi, ex giornalista e membro del partito conservatore (Nea Dimokratia) dal 2004, nota per la sua schiettezza in televisione. Voultepsi è stata nominata Vice ministro per l’Integrazione dei Rifugiati. Nel 2014, durante un dibattito televisivo sul canale Mega, aveva dichiarato che i migranti sono “invasori disarmati”. Nel nuovo governo, Nicholas Yatromanolakis, 44 anni, è il primo uomo politico apertamente gay ad essere nominato ministro in Grecia. Diventa Vice ministro per la Cultura. Yatromanolakis era un ex appartenente alla formazione centrista To Potami, una mossa che tende a dare al governo una posizione liberal sul tema dei diritti civili per riequilibrare la politica della pungo di ferro sul fronte dei migranti.

Il premier greco ha, invece, confermato nelle loro posizioni i ministri che sono in prima linea sulla crisi sanitaria e sulle sue conseguenze economiche, oltre che al responsabile della politica Estera. Il ministro delle Finanze, Christos Staikouras, il ministro degli Esteri, NikosDendias e il ministro della Difesa, Nikos Panagiotopoulos rimangono inalterati, poiché negli ultimi mesi sono aumentate le tensioni con la Turchia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulle risorse energetiche nel Mediterraneo orientale. Anche Harry Theoharis mantiene il suo ruolo di ministro del Turismo, un ruolo centrale per l’economia greca dove pesa per il 20% del Pil. Kostas Skrekas è stato trasferito dal posto di vice ministro dell’Agricoltura al ministero dell’Energia guidata da Kostis Hatzidakis, che è passato al ministero del Lavoro, un portafoglio significativo con riforme pensionistiche in sospeso e con le imprese in difficoltà a causa della pandemia. Si prevede che l’economia ellenica perderà circa il 10% del Pil nel 2020 a causa della pandemia e le speranze di una forte ripresa sono puntate nella seconda metà del 2021.

La Grecia è appena uscita da una crisi del debito sovrano nel 2018 ma il paese mediterraneo ha segnalato 139.447 infezioni e 4.881 decessi correlati alla pandemia dal suo primo caso di coronavirus segnalato a febbraio. Se nella prima ondata la situazione è stata posta sotto controllo nella seconda ondata le cose sono andate in modo molto diverso.

Le opposizioni

Per Nassos Iliopoulos, portavoce del principale partito di opposizione, Syriza (sinistra radicale), intervistato dalla televisione pubblica ERT, “nessun cambiamento di governo sarà in grado di proteggere Mitsotakis”. “Il governo ha una chiara responsabilità per la tragedia che stiamo subendo durante questa seconda ondata, dove durante un periodo di lockdown di due mesi sono morti 4.331 connazionali”, ha aggiunto.

Si tratta del secondo rimpasto del governo guidato da Kyriakos Mitsotakis, eletto nel luglio 2019 dopo la repentina ed inaspettata decisione dell’ex premier di sinistra radicale, Alexis Tsipras, di andare al voto anticipato. Secondo diversi analisti, questo secondo rimpasto di governo potrebbe aprire la strada a elezioni parlamentari anticipate, una prassi abbastanza frequente nella vita politica greca. “Il governo attuale ha un orizzonte di tipo elettorale”, ha scritto apertamente sul suo sito web il quotidiano di sinistra Avghi, poco dopo l’annuncio del rimpasto governativo. Nel sondaggio più recente, condotto dall’istituto MRB, il partito conservatore del primo ministro (Nea Dimokratia) rimane in testa nelle intenzioni di voto con il 38,1%, ben davanti a Syriza, che avrebbe solo il 23,1%. Mitsotakis potrebbe essere tentato di andare al voto anticipato per poter aver un chiaro mandato per gestire i finanziamenti del Recovery Fund. Atene a luglio ha ottenuto un aiuto da 70 miliardi di euro, di cui 32 miliardi legati al fondo anti-Covid e 40 miliardi ai contributi del bilancio pluriennale 2021-2027. Nello specifico, 19 miliardi alla Grecia verranno erogati come trasferimenti a fondo perduto, mentre altri 12,5 miliardi come prestiti.